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Eco della Terra

– dal 1996 –

Il Coraggio della Profondità

 

Fin dal principio è parso evidente che l’unica soluzione per creare vini identitari, figli di questa particolare terra e di questo specifico vigneto, sarebbe stata l’applicazione rigorosa del sistema di coltivazione sostenibile.

 

Si è deciso di togliere acqua e cibo alle vigne viziate da troppo nutrimento esterno. Così la vigna ha fatto quello che madre natura le ha insegnato: l’apparato radicale ha preso ad andare in profondità finché le radici fittonanti non hanno trovato lì l’acqua e il cibo.

 

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Nutrendosi e respirando a questo livello del suolo, attraverso l’apparato radicale che è il suo cuore, la vigna diventa indipendente da ciò che accade in superficie. È forte perché ha imparato a lavorare da sola, è lei a programmare l’uva che riesce a portare in fondo, le potature fanno solo da corollario al lavoro che lei fa.

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Nel 1996 l’apparato radicale era di 4 o 5 centimetri. Ora la media aziendale registra una profondità di 50 centimetri. A questa profondità si trova una temperatura perenne di 15 gradi: l’eterna primavera.

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Aderendo al Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI), il disciplinare per la difesa fitosanitaria sostenibile proposto dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella, si aggiunge alla forza della vigna l’utilizzo nella difesa fitoiatrica di principi attivi che escludono residualità pericolose per la salubrità del vino.

 

Grazie a questa vigilanza, che proibisce il diserbo con glifosate e prodotti nocivi per api e altri insetti, si incoraggiano pratiche agronomiche sostenibili e naturali.

 

Il giusto equilibrio tra sostenibilità e sicurezza aiuta a fronteggiare con energia le sempre più attuali problematiche derivanti dall’alterazione globale del clima e garantisce una coltivazione dinamica nella salvaguardia della salute.

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